Il riverbero ha in sé una radice decisa di forza, quasi di violenza. Ma parlando lo riferiamo praticamente solo a cose immateriali; la luce riverbera, il suono riverbera e i suoi colpi di rimbalzo non paiono troppo minacciosi.

Abbiamo in mente il riverbero del sole sul vetro della finestra che ci ferisce gli occhi mentre stiamo stravaccati sul divano e ci sarebbe da chiudere lo scuro, oppure resistere finché il fascio non sarà passato.

Abbiamo in mente il vocione reso grosso dal riverbero quando si grida in un pozzo, in una grotta o in un capannone vuoto. Abbiamo in mente il caldo riverbero delle case di pietra nei profumati crepuscoli estivi.

Forse i più audaci penseranno a come la musica della colonna sonora riverberi nella scena emozionante del film, eccitando il cuore; penseranno a come l'urgenza della poesia riverberi nel suo metro rapido e stringente; a come il ricordo doloroso riverberi ancora nel proprio presente.

Allora forse è qui la connotazione del riverbero, rispetto al riflesso, al rispecchiare, al risplendere, al risuonare: è un'attività quasi volontaria di ciò che fa rimbalzare il colpo.

Non c'è forse quasi una lievissima intenzione della finestra, nel suo riverbero? Un'espressione della poesia interiore della casa, nel riverbero del calore diurno? Il tuo desiderio RIVERBERA